Il culto

 

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Il culto settimanale è l’attività più importante nella vita cristiana, dove Dio incontra il suo popolo.

Egli ci parla attraverso la sua Parola e i suoi sacramenti; noi rispondiamo con la preghiera, la confessione e il canto.

Egli nutre le nostre anime, rafforza la nostra fede e ci costruisce come corpo di Cristo.

Arriviamo pronti ad ascoltare, a ricevere e a compiacerlo.

La Bibbia ci comanda d’offrire a Dio “un culto gradito, con riverenza e timore! Perché il nostro Dio è anche un fuoco consumante” (Ebrei 12:28-29). 

Alla Chiesa Riformata Filadelfia di Milano, puoi sperimentare un culto solenne e gioioso al Dio vivente, una liturgia biblica e Cristo proclamato da tutta la Scrittura.

COSA SIGNIFICA “LITURGIA”?

La parola “liturgia” si riferisce semplicemente all’ordine di culto in un servizio pubblico. Ogni chiesa ha una qualche forma di liturgia.

La liturgia che vivrai alla Chiesa Riformata Filadelfia ha un precedente storico: ogni parte può essere trovata nelle liturgie della storica chiesa cristiana, specialmente in quella della chiesa primitiva e della Riforma del XVI secolo. 

Ma ancora più importante, la nostra liturgia si conforma pienamente alla Parola di Dio ed è attentamente progettata per condurci in un dialogo con il nostro Creatore e Redentore.

È un dialogo in cui Dio parla al suo popolo attraverso la sua Parola e i suoi sacramenti, e noi rispondiamo con la preghiera, confessione e canto. 

Dio entra in questo dialogo con il suo popolo ogni settimana, attraverso l’adorazione pubblica per rinnovare il suo patto di grazia con noi.

Di seguito una breve spiegazione di ciascuna parte della nostra liturgia.

Clicca qui per per un PDF aggiornato della nostra liturgia.

 
 
  • Il culto inizia con il Dio trino che ci chiama con la sua Parola ad adorarlo con riverenza e timore. Un testo biblico, di solito un Salmo, è letto, come chiamata al popolo di Dio: “Venite, adoriamo e inchiniamoci, inginocchiamoci davanti al Signore che ci ha fatti” (Salmi 95:6). Ci chiama per adorarlo e ricevere dalla sua mano aperta, i doni buoni che fornisce alle nostre anime.

  • Avendo ascoltato la chiamata di Dio ad adorarlo, rispondiamo in preghiera. Come il popolo del patto di Dio, ci alziamo in piedi e invochiamo il nome di Dio, confessando che “il nostro aiuto è nel nome del Signore, che ha fatto il cielo e la terra” (Salmo 124:8).

  • Questa è la risposta di Dio al suo popolo che invoca il suo nome. Annuncia la sua grazia e pace a tutti quelli che vengono a lui attraverso Gesù Cristo. Come ambasciatore designato da Dio, il ministro alza le mani e annuncia la benedizione di Dio dalla sua Parola: “Grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo” (Romani 1:7).

  • Dopo aver ascoltato la benedizione di Dio, rispondiamo alzando le nostre voci a lui e cantando un salmo o un inno biblico. Come c’è comandato, “Servite il Signore con letizia, presentatevi gioiosi a lui!” (Salmo 100:2).

  • Preghiamo insieme le parole che il nostro Signore ci ha insegnato di preghiere.

  • Dio ci dice la sua volontà per le nostre vite nella sua legge, cioè i comandamenti della Scrittura. La legge di Dio ci dice chiaramente come dobbiamo vivere e cosa Dio si aspetta da noi. Rivela inoltre la sua santità e il nostro peccato, perché “io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge” (Romani 7:7).

  • Avendo sentito Dio parlarci nella sua legge, siamo spinti a confessare i nostri peccati. Confessiamo al Signore, “Ho peccato contro te, contro te solo, ho fatto ciò che è male agli occhi tuoi” (Salmo 51:4).

  • Dopo aver confessato i nostri peccati a Dio, ascoltiamo l’annuncio gioioso della sua promessa che, “se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità” (1 Giovanni 1:9). Come ambasciatore di Cristo, il ministro dichiara il perdono a tutti coloro che confidano in Cristo e si pentono dei loro peccati.

  • Dopo aver ascoltato la dichiarazione del perdono, rispondiamo con gioia. “Le mie labbra esulteranno, quando salmeggerò a te, e così l’anima mia, che tu hai riscattata” (Salmo 71:23).

  • Confessiamo insieme il Simbolo di Nicea. Lo facciamo per essere istruiti nella fede cristiana e come preghiera a Dio, nella quale dichiariamo di essere uniti nella verità che ha rivelato: “V’è un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo, un solo Dio e Padre di tutti” (Efesini 4:5-6).

  • Un anziano prega in nome della congregazione, portando “il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Ebrei 13:15) e intercedendo per la chiesa e il mondo.

  • Uno dei modi in cui rispondiamo alla grazia di Dio è con un nostro dono economico, che è per il progresso del vangelo nel mondo e la creazione di discepoli. Lo facciamo come un atto di adorazione, sapendo che “dia ciascuno come ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia né per forza, perché Dio ama un donatore gioioso” (2 Corinzi 9:7).

  • Ascoltare la lettura pubblica della Parola di Dio (1 Timoteo 4:13) è un atto di adorazione, perché “la Parola di Dio è vivente ed efficace” (Ebrei 4:12) ed è lo strumento che lo Spirito usa per comunicare agli eletti vita e nutrimento spirituali (cfr. Giovanni 17:17; Efesini 6:17).

  • Invochiamo di nuovo il Signore. Preghiamo come l’apostolo Paolo in Efesini 1:17-19: “affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi che crediamo l’immensità della sua potenza.”

  • Dio continua a parlare mentre la sua Parola è spiegata e proclamata. Come l’apostolo Paolo disse al ministro Timoteo: “Predica la Parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo d’insegnamento e pazienza. Infatti, verrà il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole” (2 Timoteo 4:2-4). Il ministro offre un’esposizione fedele del testo, che alla fine ci chiama al ravvedimento del peccato e alla fede in Cristo.

  • Avendo ascoltato dal nostro Dio attraverso la sua Parola, ora ci uniamo a lui in una cena pattizia. Come la Parola predicata ci ha promesso il favore di Dio in Cristo, così anche il nostro Padre celeste aggiunge questa visibile conforma della sua immutabile promessa. Prendiamo insieme per comunicare e partecipare al corpo e al sangue di Cristo (1 Corinzi 10:16).

  • Avendo ascoltato la Parola di Cristo e partecipato al corpo e al sangue di Cristo, rispondiamo ancora con lode: “La Parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali” (Colossesi 3:16).

  • Nel servizio di adorazione, il Dio trino ha la prima e l’ultima parola. Ed entrambi sono annunci della sua grazia. Con le mani alzate, il ministro benedice il popolo di Dio della sua Parola, che è disponibile a tutti coloro che lo ricevono attraverso la fede: “La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (2 Corinzi 13:13).